Commercianti in rivolta contro l’ambulantato selvaggio

Hanno trovato sino ad ora poca attuazione le direttive emanate dalla Prefettura alcuni mesi addietro, d’intesa con i sindaci dei comuni messinesi, per l’avvio di un servizio – in linea con le recenti direttive del ministro dell’Interno, Angelino Alfano – finalizzato alla prevenzione e al contrasto dell’abusivismo commerciale e dell’ambulantato selvaggio. Non se ne comprende la ragione ma i controlli sono stati sporadici. Non si discosta da ciò neppure Milazzo dove pure esiste una delibera di Giunta risalente a ben quattro anni fa, che regolamenta le attività consentite (e la questione ovviamente non riguarda solo gli extracomunitari) in Marina Garibaldi.
E invece – come sottolineano diversi cittadini – in questi anni gli ambulanti stranieri sono diventati progressivamente «i nuovi padroni del lungomare Garibaldi». Fra l’altro, il fenomeno non è circoscritto solo alla Marina, ma si è esteso anche a Capo Milazzo. Una situazione che a causa dei mancati controlli finisce col consolidarsi con gli ambulanti che ormai quotidianamente sistemano le proprie bancarelle davanti ai negozi. Insomma, un piccolo esercito di abusivi che invade i luoghi di aggregazione di Milazzo.
Più volte le associazioni di categoria hanno lamentato i mancati interventi di controllo e di repressione, tante volte annunciati, ma mai effettuati. A rendere attuale il problema il consigliere comunale Franco Russo con una interrogazione al sindaco nella quale segnala «il proliferare inarrestabile della presenza di banchetti di extracomunitari ormai durante tutte le giornate» evidenziando che domenica scorsa già dalle 18 la via Marina Garibaldi, lato negozi, era totalmente occupata abusivamente da bancarelle di ogni genere con difficoltà anche per la passeggiata dei cittadini. Una situazione che penalizza anche il commercio visto che in questi periodi di saldi i negozianti del centro cittadino vedono il marciapiede prospiciente gli ingressi delle loro attività in buona parte invasi da tali banchetti di vendita di oggetti vari, spesso in concorrenza con chi invece paga regolarmente le tasse. E spesso le richieste di interventi rivolte dai commercianti alla polizia locale rimangono prive di riscontro. Da qui la richiesta al sindaco di evitare il ripetersi di queste situazioni.

Giampaolo Petrungaro

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